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giovedì 14 febbraio 2013

Empatia e neuroni specchio

I neuroni specchio rappresentano una scoperta molto importante per capire meglio il comportamento umano e per spiegare cosa succede nel cervello quando ci troviamo in situazioni sociali. I neuroni specchio sono strettamente legati all'empatia, che è la capacità di essere vicino ad un'altra persona e di provare e condividere un'emozione simile.

I neuroni specchio spiegano anche perchè per la maggior parte delle persone è più efficace imparare da un proprio simile (sia dal vivo che attraverso un filmato), piuttosto che leggere un libro. Vedere l'altro eseguire un comportamento attiva le stesse aree del cervello.

Su youtube c'è questo video del Prof. Giacomo Rizzolatti (il coordinatore del gruppo di ricerca che ha fatto la scoperta), in cui spiega in modo chiaro e comprensibile la relazione tra neuroni specchio ed empatia, fino ad arrivare ad alcune spiegazioni sull'autismo.

Il video dura quasi un'ora, ma è fluido e sufficientemente comprensibile, considerando la complessità dell'argomento. Buona visione.

       

venerdì 11 marzo 2011

"Non Incolpare Nessuno" poesia di Pablo Neruda

Non incolpare nessuno, 
non lamentarti mai di nessuno,
di niente,
perché in fondo Tu
hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine
o della tua sorte, affrontala
con valore e accettala.
In un modo o in un altro è il risultato
delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso o
continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento
è buono per cominciare e che nessuno é
così terribile per cedere.
Non dimenticare che la causa del tuo presente
é il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore e ad essere piú grande,
che è il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte e finirai di essere
una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respirala luce dell’alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati,
combatti, cammina, deciditi e
trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino è il pretesto dei falliti.
(Pablo Neruda) ♥♥♥

FOBIE e PAURE APPRESE

Ecco un bell'articolo sulle fobie pubblicato sul sito dailymail e scritto da Ursula James, una collega ipnoterapeuta britannica. Recenti ricerche sulla familiarità delle fobie (cioè il fatto che membri della stessa famiglia soffrano di fobie simili) sembrano evidenziare un minor peso nelle cause genetiche rispetto alle cause comportamentali. In sintesi "non siamo paurosi" ma "impariamo a comportarci con paura". 
Le fobie che si manifestano in più memebri della famiglia si spiegano con il fatto che le persone hanno imparato a comportarsi in quel determinato modo. 
Certo, la base genetica non viene del tutto esclusa; infatti alcuni studi hanno dimostrato che persone affette da fobia sociale e ed attacchi di panico avevano delle anomalie cromosomiche in comune.
Inoltre, alcune fobie, tipo quella dei rettili o dei ragni, hanno una funzione difensiva, specialmente in quelle zone in cui questi animali sono velenosi e rappresentano un pericolo per l'uomo.
Quindi, Il fatto che la componente comportamentale sia determinante sul come l'eventuale base genetica si manifesta, ci conferma che è possibile intervenire sulla fobia e cambiare il comportamento.
Infatti, lavorando sull'ansia e sullo stress generato dall'oggetto che scatena la reazione di paura, è possibile controllare la nostra reazione alla paura e trovare un comportamento più adatto.
Attraverso la tecnica ipnotica si può intervenire per aiutare la persona a cambiare il comportmento di paura e la reazione fobica indesiderata.


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venerdì 28 gennaio 2011

Cambia atteggiamento per cambiare il mondo





Mi è capitato di leggere un interessante testo su Facebook di Jack Canfield, che ho scoperto essere un personal coach.


Questo il racconto. La CNN stava intervistando i pendolari che andavano a lavoro dopo il devastante sisma di Los Angeles del 1994 in cui il sistema di autostrade e ponti era rimasto fortemente danneggiato. Il danno all'infrastruttura viaria aveva raddoppiato se non triplicato i tempi di percorrenza, per cui tragitti che un tempo richiedevano un'ora adesso ne potevano richiedere anche 3.


Il giornalista della CNN ha prima intervistato un automobilista bloccato nel traffico che ha risposto arrabbiato: "Odio la California. Prima ci sono stati gli incendi, poi le inondazioni e ora un terremoto! A prescindere dall'ora in cui parto al mattino, sarò in ritardo al lavoro. Non riesco a crederci!".

Il giornalista è quindi passato ad intervistare l'automobilista nella macchina dietro e questo, rispondendo alla stessa domanda del precedente, sorridendo ha risposto: "Non ci sono problemi. Sono partito da casa alle cinque stamani. Non credo che il capo possa chiedere di più date le circostanze. Ho con me molte cassette di musica e le cassette per imparare lo spagnolo. Ho il cellulare. Ho il caffè in un thermos, il pranzo e ho portato perfino un libro da leggere. Quindi sto benissimo."

I due automobilisti si trovavano a vivere la stessa situazione (terremoto e traffico),  ma in modo completamente diverso. Stimolo uguale, ma risposta diversa, con diversi stati d'animo e diverse emozioni. Se terremoto e traffico fossero state davvero le variabili decisive, allora ci si aspettava che tutti fossero tutti avrebbero dovuto essere arrabbiati. 

Il commento di Jack Canfield è "Ciò che ha fatto la differenza è stato nutrire pensieri negativi o pensieri positivi, partire da casa preparati o partire da casa impreparati. E' stata tutta una questione di atteggiamento e comportamento, i quali hanno creato esperienze completamente diverse."


Ricorda molto il discorso del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto; la nostra realtà e come vediamo la realtà altro non è che la spiegazione che diamo ai fatti e come ci spieghiamo gli eventi e le situazioni che viviamo. La nostra realtà è il significato che diamo agli eventi.  
Da qui la possibilità di poter cambiare la realtà, semplicemente cambiando atteggiamento mentale, o meglio le parole che usiamo per descrivere l'evento ed il significato che attribuiamo alle situazioni.

La psicologia ultimamente ha focalizzato la ricerca scientifica verso la psicologia del benessere e lo studio della parte sane e delle risorse che ciascuno di noi ha. 
Diverse ricerche stanno studiando quelle persone che non mostrano segni di disagio e di sofferenza, pur avendo vissuto esperienze traumatiche e dolorose. 

Quali strategie e quali risorse queste persone utilizzano per sopravvivere o per trasformare in elemento di crescita l'esperienza vissuta? 

Rispondendo a questa domanda sarà possibile individuare interventi mirati e percorsi utili per aiutare chi non riesce a fare questa elaborazione necessaria per superare il trauma.

Questo è anche uno dei temi attuali della ricerca in psicologia, e riguarda lo studio degli atteggiamenti e l'indagine delle risorse e delle strategie utilizzate da chi riesce a superare un evento traumatico. Perchè alcune persone sviluppano un Disturbo Post Traumatico da Stress mentre altre, pur avendo vissuto un evento o una situazione simile, riescono a trasformare il proprio vissuto in modo costruttivo?

E' il concetto di resilienza, cioè la capacità di assorbire un urto, che potremmo tradurre con la frase "mi piego, ma non mi spezzo".  In psicologia, la resilienza viene vista come la capacità dell'uomo di affrontare e superare le avversità della vita.