Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta psicologia. Mostra tutti i post

giovedì 8 febbraio 2018

Consigli per San Valentino

La psicologia deve fornire risposte concrete che aiutino le persone a vivere meglio ed a capire quali comportamenti aumentano la probabilità di riuscire nel proprio obiettivo, qualunque esso sia. 

Ed ecco alcuni consigli per San Valentino. 

Tieni a mente una semplice regola mentre leggi: ricordati che sta a te trovare il modo di adattare questi consigli alle tue esigenze ed alla tua persona. Il corteggiamento è un comportamento che ha delle regole ed è come se fosse un gioco: se conosci bene le regole del gioco hai maggiori probabilità di divertirti e di vincere! ;)

Un altro piccolo dettaglio: a scrivere questo post è un maschio eterosessuale e quindi è inevitabile che prevalga il punto di vista del maschio eterosessuale!
Pensi di fare anche un regalo? Se si, ma non è necessario, allora fallo attarverso questo link ad amazon: aiuti il tuo appuntamento ed aiuti me! Amazon sezione San Valentino

Ed ecco i consigli per San Valentino.

L'importante è mettersi a proprio agio e mettere a proprio agio anche l'altra persona. E' normale essere nervosi e ricordarsi che così come tu sei nervoso, anche l'altro può esserlo. Essere spontanei e naturali evita brutte sorprese dopo, quando il personaggio richiede troppe energie per essere mantenuto ed inevitabilmente viene fuori l'attore. Va bene evidenziare e risaltare le proprie qualità ed abilità, ma ricordandosi di rimanere nel limite della credibilità e della sostenibilità.  
Lo sai che le probabilità di avere un numero di telefono o che l'altro accetti un nostro invito a ballare aumentano se c'è un leggero contatto fisico, magari sfiorandole il braccio o la mano? Un gesto leggero, rispettoso e naturale.
 
Ricordati di accompagnare le tue parole con una mimica ed una gestualità adeguata. Lo sai che siamo sensibili più al comportamento non verbale ed ai gesti che non alle parole vere e proprie? E' il comportamento non verbale ad influenzare la comunicazione. Ed il comportamento non verbale può essere aiutato; ricorda, però, di non esagerare, altrimenti si vede che stai recitando o che stai "scimmiottando" qualcuno. Hai presente quando ti avvicini e dici qualcosa ad una persona e questa diventa rossa? Ecco, il diventare rossi è un comportamento non verbale! ;)

Sull'altezza. I maschi dovrebbero cercare di sembrare più alti, mentre le ragazze non dovrebbero esagerare con i tacchi, dato che una ragazza molto alta intimidisce i maschi.

Le ragazze, quando flirtano con un maschio dovrebbero essere un pò più dirette ed evitare troppi giochi di parole e troppe allusioni. Purtroppo i maschi si confondono facilmente quando sono vicini a donne e quindi essere diretti evita al maschio di perdersi e smarrirsi.

Anche i ragazzi dovrebbero sottolineare le loro qualità (prestanza fisica, ricchezza, cultura, generosità) senza però esagerare troppo. Così come un trucco eccessivo diventa clownesco, allo stesso modo esagerare con l'autopromozione produce l'effetto contrario. I maschi tendono a comportarsi troppo da maschi e non si accorgono che dovrebbero comportarsi in modo da risultare interessanti alla donna che hanno davanti: quindi, evitare di fare troppo i clown, di fare complimenti vuoti (ricordi il comportamento non verbale? Beh, alcune donne sono molto furbe e non ci cascano), ed evitare battute a sfondo sessuale o continue allusioni al sesso

Evita di sembrare disperato, ed assolutamente non dire che hai letto questo post del blog!
Se sei un uomo veramente bello, non mostrarlo con troppa generosità - le donne potrebbero anche pensare che è molto probabile che in futuro tu sarai infedele! 

Per i maschi un'altro trucco che funziona bene per rimorchiare una ragazza è che questa veda che ci sono altre ragazze che ti sorridono. Ebbene si. Forse s'instaura una specie di competizione, ma se sembri appetibile ad altre, ecco che la tua lei cercherà di tenerti per sè. Di contro, se proprio non interessi alla donna che hai davanti e che è oggetto delle tue avances, lei ti farà notare che ci sono altre ragazze che ti sorridono e che faresti bene a dedicarti a loro. 

Capita. Non sempre si ottiene ciò che si vuole.

Per i maschi è fondamentale ricordarsi che avere una femmina accanto crea confusione cognitiva e le capacità razionali vengono meno. Quindi, quando guidi, concentrati sulla guida ed evita di distrarti: le attenzioni gliele dedicherai più tardi nel luogo opportuno. Più il maschio è giovane e più l'ormone femminile accanto diventa fattore di rischio per la guida sicura. Molti incidenti avvengono perchè il maschio cerca di mostrare il pilota di formula uno che in lui... o che per lo meno crede che ci sia.

L'abbigliamento. Indossare qualcosa di rosso o con toni caldi: se diventi rosso o rossa almeno s'intonerà con il colore delle guance quando l'emozione sale, quando ti fanno un qualche complimento. Anche qui non esagerare: il Gabibbo non è un sex symbol!
Ricordati che situazioni disperate richiedono rimedi disperati, ma se esageri troppo, questo comportamento eccessivo viene letto come un segnale della disperazione che c'è alla base!
 
Hai trovato esagerato e fuori luogo questo post? Beh, allora vatti a leggere questo articolo sulla Scienza del Corteggiamento che è stato pubblicato su Time Magazine .

Lo sai che esiste la formula dell'amore? Eccola:
sqrt(cos(x))*cos(300x)+sqrt(abs(x))-0.7)*(4-x*x)^0.01, sqrt(6-x^2), -sqrt(6-x^2) from -4.5 to 4.5
Copiala e incollala nel riquadro di ricerca di Google! ;)

Buon San Valentino

il bacio Disney

__________________________________________________
Non è tutta farina del mio sacco, ed ecco la "musa inspiratrice

venerdì 14 giugno 2013

Cinema&Mente Ipnotica: After Earth - Dopo la fine del mondo

Breve riflessione psicologica sul film "After Earth - Dopo la fine del mondo" regia di M. Night Shyamalan con Will Smith.

After Earth
Un film di fantascienza abbastanza lento, senza eclatanti colpi di scena, e se vogliamo un pò prevedibile. In un certo senso mi è sembrato simile a "Io sono leggenda", anche se con un ritmo più lento e meno avvincente ed emozionante.

Allora perchè scrivere addirittura un post in un blog sull'ipnosi? Niente ipnosi nel film... e niente sadismo nell'indire una gara in chi trova riferimenti ipnotici nel film.

Il film ha il suo valore, secondo me, nel fatto che esplora alcune tematiche psicologiche sempre-verdi, nonchè facilmente oggetto di sedute e di lavori psicologici. 

Il tema principale è la relazione padre figlio, laddove il padre è un generale eroico ed il figlio è un giovane pulcino smarrito. Significativa la frase della madre rivolta al padre\generale\eroe: "C'è un giovane ragazzo di là che ha bisogno di un padre, non di un generale". [credo sia questa, almeno così la ricordo]

Come fa intuire la frase materna, abbiamo anche il classico tema del padre emotivamente distaccato dal figlio, il tutto condito con gli intramontabili sensi di colpa, di delusione e di difficoltà di comunicare emotivamente con il figlio maschio, che sta vivendo quella difficile fase della vita chiamata adolescenza.

Dalla parte del ragazzo abbiamo quindi il giovane pulcino che deve trovare il coraggio di crescere e di trovare il modo di entrare nel mondo adulto e di instaurare un dialogo con il *giganteso padre eroe di guerra*.

Il tutto è anche un'esplorazione della paura e dei meccanismi mentali della fobia e di come controllare gli attacchi di panico e di ansia.

Insomma un bel concentrato di stimoli sulla relazione padre figlio ed il coraggio di vincere le proprie paure. Stimoli per la mente che possono essere di aiuto nella riflessione psicologica, sia autonoma che all'interno di un percorso psicologico.

giovedì 5 gennaio 2012

Oncologia e parole



C'è un bel post nel blog di Stan Goldberg che s'intitola - Lei dice "io ho il cancro". Ed ora cosa dici? - ed è la fonte d'inspirazione di questo post.
Chi è Stan Goldberg? Si definisce "[...] un sopravvissuto al cancro, volontari ospizio (Home percorsi assistenziali e di Hospice, marito, padre, professore emerito alla San Francisco State University, edevoto del shakuhachi (flauto di bambù giapponese) e flauto nativo americano.". In qualità di volontario tiene corsi di coaching gratuitamente ed il suo blog riguarda il vivere, il prendersi cura (caregiving), il morire ed il recuperare la gioia.

Oggi è molto probabile incontrare qualcuno che ti dice "ho il cancro" e questa frase, la maggior parte delle volte, mette in difficoltà la persona che riceve la comunicazione e che non sa cosa rispondere o dire.


Questa situazione diventa sempre più frequente, in parte per l'aumento della patologia oncologica, ma anche per il progresso della medicina:  non solo è più frequente una diagnosi precoce, ma è anche migliorata la terapia e quindi si riesce a curare meglio ed a garantire una maggiore probbailità di sopravvivenza. Non sempre è possibile la guarigione, ma con una buona cura è possibile convivere con il cancro ed avere una buona qualità della vita. Quindi, aumentando la probabilità di sopravvivenza e avendo una buona gestione della patologia, diventa molto probabile che qualche persona che conosciamo durante la conversazione ci renda partecipi di questo evento e decida di condividere la propria esperienza con gli altri.

Ma gli altri come reagisco a questa comunicazione ed a questa condivisione della propria esperienza di avere un tumore?

Le reazioni sono svariate e vanno dalla paura, alla compassione, al desiderio di aiutare, di accudire, al senso di colpa, alla rabbia, ma anche il silenzio del non saper cosa dire. Le risposte più frequenti sono d'incoraggiamento "adesso la ricerca è vicina alla cura", di ottimismo "dai, vedrai che andrà tutto bene", oppure di compassione del tipo "mi dispiace tantissimo per quello che stai passando". Alla ricerca di parole giuste, che in realtà non esistono.

Stan Goldberg fa anche una riflessione sulla necessità di voler comunicare e condividere con le persone intorno che ha una malattia che mette a rischio la sua vita. Per lui è' un mix tra la consapevolezza di avere una malattia che mette a rischio la propria vita e che quindi potrebbe lasciare poco tempo per fare delle cose e il bisogno di compassione e di sentire gli altri vicino.

Il più delle volte le persone reagiscono in base alla loro percezione della malattia ed al significato che le attribuiscono, rispondendo più a se stesse che non alla persona che ha condiviso il proprio stato di salute e quello che sta passando in questo momento della sua vita.

Poi ci sono quelli che non sanno cosa rispondere e restano nel silenzio o cambiano argomento, ignorando la comunicazione e al tempo stesso la persona che comunica.

Stan Goldberg suggerisce che il modo per dire qualcosa dopo la frase "ho il cancro" è motrarsi vicino alla persona e chiederle cosa prova e cosa sente, permettendole di parlare della propria malattia e mostrando comprensione.
E Stan Goldberg conclude il post con queste parole

Quindi non preoccuparti per le parole giuste. Quando ti senti dire "Ho il cancro", immagina che sia tua madre a pronunciarle (e parla come se dovessi parlare a lei). E se ancora non riesci a immaginare come sarebbe sentirle, allora basta chiedere a noi. Non avremmo condiviso qualcosa di così personale, se non eravamo preparati a rispondere alla domanda: "Come ti senti a riguardo?"
  • articolo originale in inglese (link)

venerdì 25 novembre 2011

Ipnosi e molestie sessuali

Un articolo di "la Nuova Ferrara" titola <prima l'ipnosi, poi le molestie sessuali>.
La vicenda è così riassumibile brevemente: una giovane ragazza partecipa ad un corso di comunicazione e di autostima, e si ritrova in camera con il conduttore del corso che compie atti sessuali. La ragazza dice di essere stata ipnotizzata mentre era in sala e di essersi ritrovata in camera da letto, provando fastidio per quanto stava succedendo e comunque lontano dalle sue intenzioni. Da qui la giusta denuncia per molestie sessuali.

E' vero che il giudizio è appena iniziato, dato che i fatti risalgono a novembre, e quindi è tutto da dimostrare, però intanto la notizia circola ed in qualche modo si parla di ipnosi.
Fermo restando la condanna per il gesto di abusare di una persona, in questa caso sessualmente,  questa vicenda è molto interessante sotto diversi aspetti, a mio parere, riguardo all'ipnosi:
  • le potenzialità dell'ipnosi e della trance
  • i limiti dell'ipnosi e della trance
  • l'importanza della scelta del professionista
  • l'importanza di una formazione seria e completa
Potenzialità dell'ipnosi e della trance

L'ipnosi ed il fenomeno della trance sono qualcosa di molto potente che è paragonabile al bisturi del chirurgo, per cui un uso corretto e sapiente permette di risolvere problemi, ma un uso improprio crea danni. Certo, affinchè sia possibile indurre in uno stato di trance una persona attraverso l'ipnosi, è neccessario che ci sia collaborazione tra la persona che entra in stato si trance e chi applica la tecnica ipnotica.
L'ipnosi non è miracolistica. Ci deve essere una persona che vuole provare la trance, di solito definito soggetto ipnotico. In questa vicenda abbiamo una ragazza che ha accettato di partecipare ad un corso, tenuto da una persona alla quale in qualche modo ha deciso di affidarsi. Se vado da un maestro è perchè ritengo che quella persona abbia qualcosa da insegnarmi, e quindi è necessario che io l'ascolti e gli presti la mia attenzione. Ho quindi aperto un canale di comunicazione con l'altro, e sono ben disposta verso di lui, se non altro perchè ho pagato e quindi mi aspetto un servizio.

I limiti dell'ipnosi e della trance

In una celebre dimostrazione di Milton Erickson, durante una seduta dimostrativa di ipnosi a personale medico, ad un certo punto dell'induzione l'ipnotista chiedeva alla volontaria di slacciarsi la camicetta e di rimanere in reggiseno davanti alla platea di colleghi. La volontaria era stata scelta appositamente in quanto persona molto riservata e di saldi principi morali, per cui Milton Erickson sapeva di star "chiedendo troppo a quella persona". L'ovvio rifiuto e l'uscita dalla trance fu immediata con una sana reazione di rabbia da parte della volontaria.
Milton Erickson voleva dimostrare che l'inconscio comunque protegge sempre la persona e non le fa compiere gesti contro la propria morale e la propria volontà. L'ipnosi può fare molto, ma non può fare tutto. Il controllo mentale è solo parziale, nei limiti della volontà dell'ipnotizzato!
Anche nel caso della ragazza di Ferrara abbiamo l'uscita dalla trance nel momento in cui iniziano i gesti sessuali, cioè quando si rende conto che la fiducia riposta nel conduttore del gruppo viene meno e la situazione degenera in qualcosa di non voluto. La situazione è degenerata in qualcosa oltre la propria volontà.

La scelta del professionista

E' evidente che il nostro sedicente professionista dell'ipnosi non ha studiato Milton Erickson, padre dell'ipnosi moderna! E che non ha neanche studiato Dave Elman, se non è un ipnotista ericksoniano. E' facile reperire testi e informazioni riguardo cosa posso far fare una persona in trance! Considerando che l'anneddoto dell'infermiera di cui sopra risale agli anni 70, vuol dire che non si è studiato i testi fondamentali...
O forse non ha proprio studiato tutto: oltre la tecnica vera e propria c'è molto di più... 
In una delle descrizioni dei casi di Milton Erickson, una paziente viene fatta spogliare e gli vengono date delle istruzioni riguardanti il proprio comportamento sessuale con il compagno. Anche se la donna viene fatta spogliare, non viene toccata da Milton Erickson in alcun modo, ed una volta completata la seduta d'ipnosi, la donna viene fatta rivestire ed è libera di andare via: non c'è alcun contatto fisico o alcuna prassi che vada oltre quanto concordato, nel pieno rispetto della libertà e della dignità della persona. Scegliere qualcuno che rispetti la persona che ha davanti, che sia in grado di custodire e proteggere le proprie emozioni ed i propri segreti, tanto quanto o meglio di quanto lo fa la persona stessa!

La formazione del professionista

Uno psicologo, in quanto essere umano, non è diverso dagli altri esseri umani in quanto emozioni, desideri, piaceri, ragionamenti. Ma proprio in quanto psicologo, si è formato nell'analisi dell'altrui e del proprio comportamento. Inoltre, la maggior parte degli psicologi e degli psicoterapeuti, hanno anche fatto dei percorsi personali di analisi e di comprensione di se stessi. 
Non solo gli anni di formazione universitaria (5 anni) e di formazione specialistica (almeno 4), ma anche percorsi di analisi e\o psicoterapia individuale in molti casi obbligatoria per il conseguimento della specializzazione. Insomma, uno psicologo o uno psicoterapeuta conoscono anche i propri limiti e sanno quali sono le situazioni a rischio o che possono dare luogo a fraintendimenti. Inoltre parte della formazione riguarda la deontologia professionale. Inoltre un professionista iscritto ad un albo offre una maggiore possibilità di tutela al cliente\paziente, dato che questo si può rivolgere all'albo stesso per essere tutelato. Se l'ipnotista di turno non è iscritto ad alcun albo, dove si va a tutelare il cliente che ha subito un danno? E come fa il cliente a sapere se quella persona che dice di poter esercitare, lo dice solamente o ne ha effettivamente i titoli? Un Ordine un minimo di garanzie le fornisce sugli iscritti, e sicuramente sempre di più chi magari ha fatto una formazione riassumibile in poche ore.

Corsi di ipnosi

E' facile trovare dei corsi di ipnosi. Viene insegnata ovunque. Ma un conto è la tecnica, ed un conto è poi l'essere autorizzati ad applicare la tecnica. Diciamo che l'ipnosi potrebbe essere come una motosega: chiunque la può comprare, ma questo non vuol dire che si sia capaci ad utilizzare la motosega senza far male a se stessi e agli altri.
Come tutte le tecniche, l'ipnosi richiede allenamento, e più si è allenati, più si è studiato, migliore è la probabilità di riuscire a trarre importanti benefici dall'uso della tecnica stessa.

Sintesi

L'ipnosi è una potente tecnica, che per quanto possa sembrare magica e suggestiva, ha dei limiti. 
In quanto strumento potente, può arrecare danno e può portare benefici.
Bisogna sapere usare l'ipnosi e conoscere bene le sue potenzialità ed i suoi limiti, ma anche i limiti e le potenzialità di chi utilizza lo strumento. 

 Link all'articolo ->

martedì 4 ottobre 2011

Telepsichiatria - l'utilizzo della tecnologia moderna nella psicologia

Interessante articolo sulla telepsichiatria, che altro non è che l'utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione raggiungere pazienti lontani. E' vero che è un articolo sull'esperienza nel continente americano, dove spesso le distanze e la densità di popolazione rendono difficile la pratica psichiatrica tradizionale. Nell'articolo infatti vengono citati usi della telepsichiatria per raggiungere quelle parti del paese poco popolate o distanti e si citano interventi di privati. Anche in Canada la telepsichiatria permette di raggiungere territori distanti e poco popolati. 

Daltronde è la nuova frontiera dell'on-line: perchè la psicologia e la psicoterapia nostrane sono lontane e distanti da questo mondo?. Certo, questi progressi di oltreoceano sono un pò in contrasto con le indicazioni fornite dall'Ordine del Lazio - Codice di Condotta, Relativo all'utilizzo di tecnologie per la comunicazione a distanza nell’attività Professionale degli Psicologi. Interessante poi il divieto di percepire alcun compenso per l'attività on-line che si legge c) senza corresponsione di compenso, poiché il rapporto mediato dalle tecnologie per la comunicazione a distanza, non può configurarsi come una delle attività indicate nella prima parte di questo comma. Deduco che questo comma si applichi anche alle telefonate: per cui stare un'ora al telefono con un paziente, non può essere fatturata.

Però c'è da dire che il panorama nazionale italiano non è omogeneo, ma anzi si riscontrano delle differenze che in qualche modo sperimentano e verificano e non partono da posizioni di principio. Certo, sarebbe interessante verificare il livello tecnologico di chi ha redatto le linee guida dell'ordine del Lazio, perchè magari si scopre che in fondo c'è poca cultura informatica e poca dimestichezza con le nuove tecnologie.

Speriamo che l'Ordine del Lazio preveda a breve una revisione di quel documento, tenendo conto non solo delle proprie competenze informatiche, ma anche dei dati sul campo, raccolti da chi ha esperienza nel settore e sta sperimentando... e sappiamo quanto gli esperimenti siano importanti per la psicologia e per la comprensione del comportamento.

Ordine Psicologi del Lazio - codice di condotta
Telepsichiatria

giovedì 28 aprile 2011

Maggio di Informazione Psicologica 2011

MIP
Maggio di Informazione Psicologica 2011
IV edizione


Se sei tra coloro che desiderano essere sempre informati sulle ultime novità nel campo della salute, quest’anno non puoi mancare al MIP!
Il mese della prevenzione psicologica torna, rinnovato, per suggerirti un’alternativa seria e scientifica per tutelare il tuo benessere psichico.
Collegati al sito www.psicologimip.it o scrivi a info@psicologimip.it.
A Maggio, potrai partecipare agli incontri informativi in programma nella tua città e prenotare un colloquio psicologico con uno degli Psicologi MIP.
Avrai l’occasione per informarti, scoprire cose nuove e prenderti cura di te.
Il tuo benessere psichico è un bene prezioso che deve essere tutelato ogni giorno, e dipende da te.
Se qualcosa non va o se solo vuoi imparare a conoscerti meglio, ricorda che c’è sempre un’alternativa. E gli psicologi MIP sono in grado di aiutarti a scoprirla.

Lasciati suggerire un’alternativa. Informati al MIP!

Ti aspettiamo. Tutte le iniziative del MIP sono gratuite!

* Il MIP è organizzato da Psycommunity
MIP - Maggio di Informazione Psicologica 2011 - www.psicologimip.it
Posted by Picasa