domenica 29 gennaio 2012

Quando la propaganda si maschera da notizia

Ennesimo attacco un pò maldestro alla multinazionale americana...

Il titolo è fuorviante: che colpa ha McDonalds se questa ragazza ha un problema mentale ed ha una dieta con un solo alimento, senza frutta e verdura?

Visto che ama i gadgets di McDonalds e questi vengono nell'happy meal, è una sua scelta prendere le patatine e non lo yogurth o la macedonia...

E poi dice che compra i nuggets di pollo al supermercato: che esistono supermercati che vendono solo nuggets?

Direi che siamo difronte ad un disturbo ossessivo compulsivo con un disturbo alimentare, e forse i medici farebbero bene, una volta stabilizzata fisicamente a proporle anche una terapia mentale.

Per quanto riguarda l'articolo, la domanda di fondo è: cosa c'entra McDonalds in tutto ciò? Cos'è, responsabile della dieta della 17enne?
E come mai l'articolo fa il nome della multinazionale e non anche quello del supermercato dove anche acquista i bocconcini di pollo panati?

Questo articolo, se così possiamo chiamarlo, è un esempio di come si cerchi di manipolare l'informazione e di screditare un marchio, attribuendogli una responsabilità per un qualcosa che non è sotto il suo controllo. FOsse McDonalds il tutore della ragazza, allora avrebbe un senso.

Ma qui c'è anche da chiedersi dove sono gli altri che dovrebbero stare vicino alla ragazza: cosa fa la famiglia mentre la diciasettenne colleziona tonnellate di gadget di McDonalds? Non si è accorto nessuno di niente?
Possibile che questa ragazza abbia solo McDonalds dove nutrirsi e trovare piccole soddisfazioni ludiche?
nocensura.com: 17enne mangia solo pollo del McDonald ora rischia ...: I medici dell'ospedale di Birmingham sono letteralmente inorriditi quando hanno appreso della dipendenza cronica della 17enne Stacey Irvine,...

mercoledì 18 gennaio 2012

Convegno - CHIUDERE GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI

Mi è arrivata notizia di questo convegno gratuito ed aperto a tutti.


CHIUDERE GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARI
Problemi. Alternative. Modelli di intervento.
Santa Maria della Pietà. Sala Basaglia
Venerdì 10 Febbraio 2012

9.00 Introduzione
Gianfranco Palma (DSM RM E)
9.30-11.30 Chairman: Alessandro Grispini (DSM RM E)
Stefano Ferracuti (Università di Roma)
Dipartimento di Salute Mentale e superamento della psichiatria penitenziaria: problematiche cliniche e psichiatrico-forensi derivanti dal DPR 1.4.2008.
 
Vincenzo Caretti (Università di Palermo)
La valutazione della psicopatia con la Hare Psychopathy Check List-Revised (PCL-R).
Ignazio Marino (Senato della Repubblica)
Le iniziative della Commissione del Senato in tema di OPG.

Discussione

11.45- 14.00 Chairman: Giuseppe Ducci (DSM RM E)
Presentazione del libro “Matti in libertà” (2011, Editori Riuniti)
  di Maria Antonietta Farina Coscioni 
(Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati)
Intervengono: Pompeo Martelli (Centro Studi e Ricerche ASL RM E), Gianluigi Di Cesare (DSM RM E),Gianfranco Rivellini (OPG Castiglione delle Stiviere)

Discussione e conclusioni

                                     Segreteria Organizzativa
                                                            Giuseppe Ducci
                                                        Alessandro Grispini
                                   Tel. 06.683549009 – Fax 06.68354015

giovedì 5 gennaio 2012

Fenomeni ipnotici: è tutto vero?

Una delle domande più frequenti che le persone si fanno sull'ipnosi è se quello che si vede nei film e nei video in internet sia effettivamente vero.
Ponte catalettico - fenomeni ipnotici

Daltronde uno dei primi contatti che uno può avere con l'ipnosi è attraverso i racconti, le storie, i film ed internet.

Su Youtube poi abbondano filmati di ipnotizzatori che mostrano gli effetti dell'ipnosi e della trance; questi filmati  principalmente sono commerciali, per cui si vendono libri di ipnosi, corsi di ipnosi, trattamenti di ipnositerapia oppure spettacoli con l'ipnosi [questo tipo d'ipnosi viene definita ipnosi da palcoscenico]. Poi ci sono i filmati amatoriali per cui vengono postati gli esperimenti e le prime esperienze dell'ipnosi.

Una prima considerazione da fare è che se voglio evidenziare le potenzialità di una qualche tecnica, pubblicherò i video più eclatanti e con i risultati più spettacolari. Non dimentichiamo che le pubblicità hanno la didascalia "Il prodotto potrebbe differire dalle immagini riportate" proprio per ricordare che è stato scelto il prodotto migliore.


Quindi, quello che si vede nei filmati sono esempi di persone che sapendo di essere filmate sono molto disponibili a rispondere alla lettera alle suggestioni dell'ipnotizzatore ed a mostrare fenomeni eclatanti, dato che otterranno visibilità.

A studio durante una seduta di ipnosi clinica, cosa succede? 
E' vero che alcuni soggetti ipnotizzati sperimentano dei fenomeni molto vistosi che hanno un forte effetto "spettacolare", ma è anche vero che in terapia ipnotica, quei fenomeni vengono provocati solo se sono effettivamente necessari ed hanno una qualche utilità per la persona; il più delle volte la persona durante una seduta di ipnosi sperimenta delle sensazioni diverse dal solito stato mentale ed entra in uno stato di trance, che può essere più o meno profondo. Alla persona basta l'esperienza della trance e di aver provato qualcosa di diverso, dentro, nella propria mente.

La profondità della trance è innanzitutto responsabilità dell'ipnotista che valuterà quanto è necessaria e quanto sia utile per la persona che viene ipnotizzata. Se arriva una persona che ha qualche timore riguardo l'ipnosi, ovviamente il compito dell'ipnotista sarà di familiarizzare la persona con la tecnica e permettergli di provare qualcosa che sia utile, costruttivo, ma soprattutto sicuro.

Gettare nell'acqua una persona che deve imparare a nuotare non è detto sia la miglior tecnica possibile: un contatto graduale ed in sicurezza con l'acqua fornisce molte più garanzie che la persona impari a nuotare.

Lo stesso succede con l'ipnosi e con l'esperienza della trance.

Oncologia e parole



C'è un bel post nel blog di Stan Goldberg che s'intitola - Lei dice "io ho il cancro". Ed ora cosa dici? - ed è la fonte d'inspirazione di questo post.
Chi è Stan Goldberg? Si definisce "[...] un sopravvissuto al cancro, volontari ospizio (Home percorsi assistenziali e di Hospice, marito, padre, professore emerito alla San Francisco State University, edevoto del shakuhachi (flauto di bambù giapponese) e flauto nativo americano.". In qualità di volontario tiene corsi di coaching gratuitamente ed il suo blog riguarda il vivere, il prendersi cura (caregiving), il morire ed il recuperare la gioia.

Oggi è molto probabile incontrare qualcuno che ti dice "ho il cancro" e questa frase, la maggior parte delle volte, mette in difficoltà la persona che riceve la comunicazione e che non sa cosa rispondere o dire.


Questa situazione diventa sempre più frequente, in parte per l'aumento della patologia oncologica, ma anche per il progresso della medicina:  non solo è più frequente una diagnosi precoce, ma è anche migliorata la terapia e quindi si riesce a curare meglio ed a garantire una maggiore probbailità di sopravvivenza. Non sempre è possibile la guarigione, ma con una buona cura è possibile convivere con il cancro ed avere una buona qualità della vita. Quindi, aumentando la probabilità di sopravvivenza e avendo una buona gestione della patologia, diventa molto probabile che qualche persona che conosciamo durante la conversazione ci renda partecipi di questo evento e decida di condividere la propria esperienza con gli altri.

Ma gli altri come reagisco a questa comunicazione ed a questa condivisione della propria esperienza di avere un tumore?

Le reazioni sono svariate e vanno dalla paura, alla compassione, al desiderio di aiutare, di accudire, al senso di colpa, alla rabbia, ma anche il silenzio del non saper cosa dire. Le risposte più frequenti sono d'incoraggiamento "adesso la ricerca è vicina alla cura", di ottimismo "dai, vedrai che andrà tutto bene", oppure di compassione del tipo "mi dispiace tantissimo per quello che stai passando". Alla ricerca di parole giuste, che in realtà non esistono.

Stan Goldberg fa anche una riflessione sulla necessità di voler comunicare e condividere con le persone intorno che ha una malattia che mette a rischio la sua vita. Per lui è' un mix tra la consapevolezza di avere una malattia che mette a rischio la propria vita e che quindi potrebbe lasciare poco tempo per fare delle cose e il bisogno di compassione e di sentire gli altri vicino.

Il più delle volte le persone reagiscono in base alla loro percezione della malattia ed al significato che le attribuiscono, rispondendo più a se stesse che non alla persona che ha condiviso il proprio stato di salute e quello che sta passando in questo momento della sua vita.

Poi ci sono quelli che non sanno cosa rispondere e restano nel silenzio o cambiano argomento, ignorando la comunicazione e al tempo stesso la persona che comunica.

Stan Goldberg suggerisce che il modo per dire qualcosa dopo la frase "ho il cancro" è motrarsi vicino alla persona e chiederle cosa prova e cosa sente, permettendole di parlare della propria malattia e mostrando comprensione.
E Stan Goldberg conclude il post con queste parole

Quindi non preoccuparti per le parole giuste. Quando ti senti dire "Ho il cancro", immagina che sia tua madre a pronunciarle (e parla come se dovessi parlare a lei). E se ancora non riesci a immaginare come sarebbe sentirle, allora basta chiedere a noi. Non avremmo condiviso qualcosa di così personale, se non eravamo preparati a rispondere alla domanda: "Come ti senti a riguardo?"
  • articolo originale in inglese (link)

lunedì 2 gennaio 2012

Film: Hypnosis

Premessa: il post che segue è una riflessione dopo aver visto il film, per cui se non hai visto il film è meglio che vederlo prima, per evitare che ti rovini la sorpresa della trama. Il mio post riguarda l'ipnosi e l'idea d'ipnosi che questo film trasmette. 

Piccola recensione: come film non è un granchè, sia come recitazione che come trama. Per un quarantenne che di film ne ha visti tanti non è difficile cogliere citazioni di altri film ed idee già viste, ma questo, purtroppo, è legato all'età ed alle esperienze precedenti. Però, è anche vero che se non hai visto "the ring", "l'esorcista", "the blair witch project" ed i vari film del filone satanico, allora troverai delle interessanti novità. E scriviamo pure che anche se pieno di spunti da altri film, non è neanche un mix originale ed esaltante.
Hypnosis - il film

L'idea d'ipnosi che viene trasmessaEd ecco il nocciolo importante di questo post. 
Quando una persona chiama un ipnotista clinico, ha nella propria mente un'idea del mondo dell' ipnosi, e quindi delle aspettative. Questa idea determina, nella maggior parte delle persone, il significato che si darà all'esperienza.
L'esperienza che ciascuno di noi vive dipende dall'idea che si è fatto e da quello che si aspetta: più l'aspettativa si discosta dalla "realtà" più è forte la delusione.
Buona parte del lavoro con l'ipnosi, forse la parte fondamentale, è proprio trasmettere un'idea corretta di ciò che avviene durante una seduta di ipnosi e quali aspettative sono utili e quali aspettative vanno ridimensionate e adeguate a ciò che realmente possiamo aspettarci; questo vuol dire togliere le aspettative magiche e dare una spiegazione scientifica dei fenomeni che si manifestano durante l'esperienza della trance. 
Certo, poi ognuno è libero di rimanere con l'idea che vuole e di personalizzare la propria esperienza secondo le proprie esigenze e le proprie necessità. Un pizzico di magia e di stupore devono restare, ma nella misura utile per fare dell'esperienza dell'ipnosi e della trance qualcosa di creativo e di costruttivo per la persona che chiede l'esperienza dell'ipnosi, senza togliere nulla all'efficacia ed alla potenza che ha la tecnica ipnotica e lo stato di trance.
Una buona premessa favorisce una buona esperienza della trance e dell'ipnosi.
Daltronde, il terreno deve essere adeguato al seme che si sta per piantare, e se il terreno non viene preparato per favorire la crescita del seme, difficilmente darà frutti. Lo stesso principio è fondamentale per ottenere dall'ipnosi e dalla trance un'esperienza costruttiva ed utile.


Ora questo film se da una parte presenta abbastanza bene la tecnica ipnotica, dall'altra è necessario distinguere un pò di forzature di trama.



  • non è necessario l'utilizzo di farmaci per produrre la trance, ma è sufficiente la parola.
  • non sempre una trance produce degli effetti così visibili ed eclatanti.
  • non sempre c'è amnesia dell'esperienza in trance, per cui ci si può ricordare ogni dettaglio dell'esperienza vissuta.
  • non sempre gli effetti della trance che si vedono nel film fanno parte del fenomeno della regressione al momento del trauma. Se da una parte possiamo parlare di regressione ad una determinata età quando lui rivive in prima persona gli episodi, quando cambia la voce e parla come la sorella è un fenomeno di rivivificazione (o di ipermnesia), dato che sarebbe un ricordo con molti dettagli, tra cui la voce ed il tono della persona. 


Lontano dal set cinematografico. L'esperienza della trance è molto amplificata in questo film, ed è proporzionata al trauma infantile subito dal protagonista. 
Durante una seduta di ipnosi l'inconscio, pur essendo più facilmente accessibile, continua comunque la sua opera di protezione della persona, facendo emergere i contenuti rimossi nella misura adeguatamente tollerabile dalla persona stessa. E' sempre e comunque l'inconscio a stabilire cosa far emergere e quale informazione rendere disponibile.

martedì 27 dicembre 2011

Tempo di bilanci, fiscali ed emotivi


Si avvicina il 31 dicembre, scadenza naturale dell'anno solare che volge al termine. Chi segue l'anno lunare ha ancora un pò di tempo...
E come ogni anno è giunto il tempo di fare il bilancio, se non altro fiscale...
E siccome siamo molto più schematici nei comportamenti di quanto ci piace credere, la proprietà transitiva del pensiero si applica anche al resto della nostra vita, compreso il nostro mondo mentale.

Si fanno i conti di ciò che si ha, e si valutano i progetti futuri, e quindi aspettative, desideri e sogni, ma anche speranza.

Questo post nasce da un messaggio di gruppo in un gioco on-line di guerra.
La speranza è l'ultima a morire...la speranza di un mondo migliore...meno competitivo..più attento ai valori e ai sentimenti..più rispettoso verso la dignità dell'uomo e di chi lavora..
Un pò di realismo non guasta, però! 
Se le buone intenzioni sono fondamentali, partire dal fatto che per ora il mondo è competitivo, molto attento ai valori materiali e poco attento a quelli immateriali ed ai sentimenti e poco rispettoso verso la dignità dell'uomo è necessario.

D'accordo la speranza di un futuro migliore, ma serve anche un pò di realismo, per evitare di aprire gli occhi e trovarsi con una realtà molto diversa da quella che si credeva di star vivendo...





Delle volte la sofferenza non sta nel mondo (realtà), ma nella discrepanza con le aspettative diverse e nella poca capacità di accettare le cose come sono (ideale). 

La distanza tra il mondo ideale ed il mondo reale è una delle problematiche maggiori che la persona deve risolvere e che è difficile da gestire; se da una parte è necessario immaginare un mondo diverso per poterlo realizzare, dall'altra le difficoltà ed i problemi ci spingono ad allontanarci dai problemi ed a rifugiarci in un mondo fantastico.

Attenzione, che allontanarsi dai problemi è un meccanismo di difesa della mente: va dalla negazione della realtà che ci fa male alla dissociazione, al prendere le distanze; e questo meccanismo di difesa ha basi biologiche ben definite. 
Quando ci facciamo male il nostro corpo rilascia sostanze anestetizzanti che ci fanno "dimenticare" di aver subito un trauma di modo da attivare le risorse necessarie per reagire e per trovare una soluzione.
Quando ci siamo messi al sicuro, l'adrenalina è scesa e gli anestetici naturali iniziano ad essere meno efficaci, allora si percepisce nuovamente il dolore.

Guardare con realismo il mondo ci permette di agire nel mondo: osservare il terreno dove si sta per mettere il piede per valutare quale passo dare ed in che direzione muoversi.

Va bene l'ottimismo, ma essere malati di ottimismo e di positività crea problemi futuri. Il realismo permette di valutare la situazione e l'immaginazione ci permette di creare un progetto ed una direzione. Ma anche qui bisogna essere aperti e flessibili, sapendo adattare la modalità di raggiungimento dell'obiettivo e l'obiettivo stesso alla situazione del momento.


lunedì 12 dicembre 2011

Ipnosi e smettere di fumare

In questi giorni girano in rete e sui quotidiani cartacei parecchi post su ipnosi e fumo, cioè sull'utilizzo della tecnica ipnotica per smettere di fumare.

Si legge spesso che sono necessarie due sedute per smettere di fumare, e, giustamente, qualcuno inizia a chiedersi se sia vero oppure no. E' difficile sradicare il paradigma "meglio credere che conoscere". 

A dir la verità per smettere di fumare basterebbe anche una sola di seduta!

Ipnosi e smettere di fumare
Ora, però, al di là delle frasi ad effetto e del marketing (le sedute si pagano, e quindi, sono un prodotto, che può essere sanitario, se "venduto" da una professionista abilitato come uno psicologo, uno psicoterapeuta o un medico, oppure una prestazione soggetta a Iva se fatte da un esperto di ipnosi), c'è da dare qualche informazione in più, qualche dettaglio per sradicare le credenze ed i falsi miti e diffondere la conoscenza scientifica sull'ipnosi.

Innazitutto c'è da definire cosa s'intende per "seduta". Questo piccolo dettaglio apre mondi infiniti, dato che da nessuna parte è stabilita la durata della seduta. Il tariffario degli psicologi è ambiguo su questo punto perchè se definisce il compenso orario per ciò che non è in tabella, nella tabella stessa il parametro "seduta" non è definito.
C'è una prassi che vuole che ogni seduta sia di 50 minuti, ma ad esempio la psicanalisi può essere di sedute di 25 minuti, così come alcuni interventi di gruppo sono di 90 minuti: tutte situazioni genericamente definite "sedute".
E visto che in questo blog si parla di ipnosi ericksoniana, leggendo Milton Erickson si scopre che la sua seduta più duratura è stata di 18 ore... Di solito un'oretta (ma non è chiaro se si riferisca a pazienti allenati alla trance, e quindi esperti di ipnosi, oppure anche a persone che per la prima volta sperimentano la trance).

Ecco quindi svelato il segreto del numero di sedute necessarie: infatti basta una seduta di ipnosi per smettere di fumare, ma a patto che abbia una durata di circa 3 ore. Ma quanti si possono permettere sedute di 3 ore? Ovviamente è più facile trovare clienti disposti a venire 3 volte in seduta che non persone disposte a pagare tutte insieme 3 ore di seduta.
Milton Erickson riceveva spesso lamentele sul costo esorbitante delle sedute e del trattamento proprio perchè si trattava di una seduta che durava ore.

Poi c'è la questione della "magia dell'ipnosi".
L'ipnosi, per quanto sia una tecnica che evoca lo stato di trance, rimane pur sempre una tecnica che viene scientificamente studiata, ed i cui effetti attivano specifiche aree cerebrali: c'è poca magia, anche se l'effetto sembra magico, ma ci sono delle concrete aree cerebrali che si attivano.
E' vero che delle volte i risultati che si ottengono hanno del magico e dell'incredibile, ma la magia è data non solo dalla tecnica, ma anche dalla persona e dalle sue risorse, e per persona s'intende non solo l'ipnotizzatore, ma anche l'ipnotizzato.

Ed ora una piccola riflessione, che purtroppo porta il realismo e la scienza nel magico mondo dell'ipnosi.
Alla domanda "l'Himalaya è scalabile?" la risposta è "Si!". Ma, credo che, per avere una visione realistica delle cose, è neccessario porsi la successiva domanda "ma è scalabile da tutti?" ed anche la domanda "in che modo è scalabile?". Le risposte realistiche, per me, sono "no!" alla prima e "con la dovuta attrezzature e con un adeguato allenamento".

L'ipnosi è un potente strumento ed offre molte potenzialità, ma non è magia, ma una tecnica che richiede una certa predisposizione e che evoca una risposta individuale, come è l'inconscio di ciascuno di noi. Richiede un pò di tempo e di allenamento.

Basta una seduta che duri il tempo adeguato per far provare l'esperienza della trance alla persona! ( e non è detto bastino 50 minuti!)


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- L'articolo che ha stimolato questo post

Note e Salute: Con l'ipnosi molti fumatori riescono a smettere. M...: Non importa come, purchè si riesca. Sono molti i modi in cui si puo' smettere di fumare. Dal famoso libro di Carr, ai farmaci, al ricorso de...

- Il tariffario degli psicologi


venerdì 25 novembre 2011

Ipnosi e molestie sessuali

Un articolo di "la Nuova Ferrara" titola <prima l'ipnosi, poi le molestie sessuali>.
La vicenda è così riassumibile brevemente: una giovane ragazza partecipa ad un corso di comunicazione e di autostima, e si ritrova in camera con il conduttore del corso che compie atti sessuali. La ragazza dice di essere stata ipnotizzata mentre era in sala e di essersi ritrovata in camera da letto, provando fastidio per quanto stava succedendo e comunque lontano dalle sue intenzioni. Da qui la giusta denuncia per molestie sessuali.

E' vero che il giudizio è appena iniziato, dato che i fatti risalgono a novembre, e quindi è tutto da dimostrare, però intanto la notizia circola ed in qualche modo si parla di ipnosi.
Fermo restando la condanna per il gesto di abusare di una persona, in questa caso sessualmente,  questa vicenda è molto interessante sotto diversi aspetti, a mio parere, riguardo all'ipnosi:
  • le potenzialità dell'ipnosi e della trance
  • i limiti dell'ipnosi e della trance
  • l'importanza della scelta del professionista
  • l'importanza di una formazione seria e completa
Potenzialità dell'ipnosi e della trance

L'ipnosi ed il fenomeno della trance sono qualcosa di molto potente che è paragonabile al bisturi del chirurgo, per cui un uso corretto e sapiente permette di risolvere problemi, ma un uso improprio crea danni. Certo, affinchè sia possibile indurre in uno stato di trance una persona attraverso l'ipnosi, è neccessario che ci sia collaborazione tra la persona che entra in stato si trance e chi applica la tecnica ipnotica.
L'ipnosi non è miracolistica. Ci deve essere una persona che vuole provare la trance, di solito definito soggetto ipnotico. In questa vicenda abbiamo una ragazza che ha accettato di partecipare ad un corso, tenuto da una persona alla quale in qualche modo ha deciso di affidarsi. Se vado da un maestro è perchè ritengo che quella persona abbia qualcosa da insegnarmi, e quindi è necessario che io l'ascolti e gli presti la mia attenzione. Ho quindi aperto un canale di comunicazione con l'altro, e sono ben disposta verso di lui, se non altro perchè ho pagato e quindi mi aspetto un servizio.

I limiti dell'ipnosi e della trance

In una celebre dimostrazione di Milton Erickson, durante una seduta dimostrativa di ipnosi a personale medico, ad un certo punto dell'induzione l'ipnotista chiedeva alla volontaria di slacciarsi la camicetta e di rimanere in reggiseno davanti alla platea di colleghi. La volontaria era stata scelta appositamente in quanto persona molto riservata e di saldi principi morali, per cui Milton Erickson sapeva di star "chiedendo troppo a quella persona". L'ovvio rifiuto e l'uscita dalla trance fu immediata con una sana reazione di rabbia da parte della volontaria.
Milton Erickson voleva dimostrare che l'inconscio comunque protegge sempre la persona e non le fa compiere gesti contro la propria morale e la propria volontà. L'ipnosi può fare molto, ma non può fare tutto. Il controllo mentale è solo parziale, nei limiti della volontà dell'ipnotizzato!
Anche nel caso della ragazza di Ferrara abbiamo l'uscita dalla trance nel momento in cui iniziano i gesti sessuali, cioè quando si rende conto che la fiducia riposta nel conduttore del gruppo viene meno e la situazione degenera in qualcosa di non voluto. La situazione è degenerata in qualcosa oltre la propria volontà.

La scelta del professionista

E' evidente che il nostro sedicente professionista dell'ipnosi non ha studiato Milton Erickson, padre dell'ipnosi moderna! E che non ha neanche studiato Dave Elman, se non è un ipnotista ericksoniano. E' facile reperire testi e informazioni riguardo cosa posso far fare una persona in trance! Considerando che l'anneddoto dell'infermiera di cui sopra risale agli anni 70, vuol dire che non si è studiato i testi fondamentali...
O forse non ha proprio studiato tutto: oltre la tecnica vera e propria c'è molto di più... 
In una delle descrizioni dei casi di Milton Erickson, una paziente viene fatta spogliare e gli vengono date delle istruzioni riguardanti il proprio comportamento sessuale con il compagno. Anche se la donna viene fatta spogliare, non viene toccata da Milton Erickson in alcun modo, ed una volta completata la seduta d'ipnosi, la donna viene fatta rivestire ed è libera di andare via: non c'è alcun contatto fisico o alcuna prassi che vada oltre quanto concordato, nel pieno rispetto della libertà e della dignità della persona. Scegliere qualcuno che rispetti la persona che ha davanti, che sia in grado di custodire e proteggere le proprie emozioni ed i propri segreti, tanto quanto o meglio di quanto lo fa la persona stessa!

La formazione del professionista

Uno psicologo, in quanto essere umano, non è diverso dagli altri esseri umani in quanto emozioni, desideri, piaceri, ragionamenti. Ma proprio in quanto psicologo, si è formato nell'analisi dell'altrui e del proprio comportamento. Inoltre, la maggior parte degli psicologi e degli psicoterapeuti, hanno anche fatto dei percorsi personali di analisi e di comprensione di se stessi. 
Non solo gli anni di formazione universitaria (5 anni) e di formazione specialistica (almeno 4), ma anche percorsi di analisi e\o psicoterapia individuale in molti casi obbligatoria per il conseguimento della specializzazione. Insomma, uno psicologo o uno psicoterapeuta conoscono anche i propri limiti e sanno quali sono le situazioni a rischio o che possono dare luogo a fraintendimenti. Inoltre parte della formazione riguarda la deontologia professionale. Inoltre un professionista iscritto ad un albo offre una maggiore possibilità di tutela al cliente\paziente, dato che questo si può rivolgere all'albo stesso per essere tutelato. Se l'ipnotista di turno non è iscritto ad alcun albo, dove si va a tutelare il cliente che ha subito un danno? E come fa il cliente a sapere se quella persona che dice di poter esercitare, lo dice solamente o ne ha effettivamente i titoli? Un Ordine un minimo di garanzie le fornisce sugli iscritti, e sicuramente sempre di più chi magari ha fatto una formazione riassumibile in poche ore.

Corsi di ipnosi

E' facile trovare dei corsi di ipnosi. Viene insegnata ovunque. Ma un conto è la tecnica, ed un conto è poi l'essere autorizzati ad applicare la tecnica. Diciamo che l'ipnosi potrebbe essere come una motosega: chiunque la può comprare, ma questo non vuol dire che si sia capaci ad utilizzare la motosega senza far male a se stessi e agli altri.
Come tutte le tecniche, l'ipnosi richiede allenamento, e più si è allenati, più si è studiato, migliore è la probabilità di riuscire a trarre importanti benefici dall'uso della tecnica stessa.

Sintesi

L'ipnosi è una potente tecnica, che per quanto possa sembrare magica e suggestiva, ha dei limiti. 
In quanto strumento potente, può arrecare danno e può portare benefici.
Bisogna sapere usare l'ipnosi e conoscere bene le sue potenzialità ed i suoi limiti, ma anche i limiti e le potenzialità di chi utilizza lo strumento. 

 Link all'articolo ->

lunedì 21 novembre 2011

Ipnosi e dintorni: ipnostisti e professionisti



Ipnotisti è possibile trovarne molti ai nostri giorni. Daltronde la legge italiana non ha mai del tutto regolamentato l'ipnosi, e quindi diciamo che è mercato libero, fino ad un certo punto.

La trance, poi, è uno stato naturale della mente e molti dei fenomeni della trance si sperimentano spontaneamente e naturalmente nel corso della giornata. Infatti l'ipnosi altro non è che la procedura per indurre uno stato di trance volontario (in primis dell'ipnotizzato, che deve essere volente a farsi ipnotizzare per avere una maggiore probabilità di sperimentare la trance!). 



Ma allora, perchè la necessità di rivolgersi ad un professionista se la trance è qualcosa di spontaneo
Perchè sono proprio gli automatismi del corpo che offrono i maggiori pericoli e rendono maggiormente vulnerabili: se non si è consapevoli di cosa succede in modo automatico, e cosa più importante, se chi pratica l'ipnosi non è sufficientemente preparato per gestire diverse situazioni, specialmente quelle che di ordinario hanno poco.
Basta pensare che è facile passare attraverso una porta automatica che si apre non appena il sensore percepisce una massa tale da far scattare l'apertura. Difficile entrare invece in una porta che richiede un codice o un tesserino che identifica. Non è il caso, quindi, di selezionare a chi dare l'accesso alle proprie memorie, ricordi ed emozioni?


Qualsiasi seduta di ipnosi è terapeutica?
Non più di una dormita! Vero che una buona dormita porta ristoro e riattiva l'organismo, ma dormire non è la soluzione a tutti i problemi. 
Anche se non tutti sono concordi sull'affermazione che l'ipnosi di per sè è terapeutica, l'APA (American Psychological Association) definisce l'ipnosi come una procedura che non è di per sè terapeutica (http://www.apa.org/topics/hypnosis/media.aspx# a pagina 4), ma che è di sostegno ad altre fomre di psicoterapia. Infatti si parla di Ipnosi Clinica.


Come evidenzia il prof. Camillo Loriedo nell'articolo dell'Unione Sarda, un conto sono risultati che hanno lo scopo di stupire e di evocare fenomeni che posso essere interpretati in modo non corretto, ed un conto è utilizzarla all'interno di un percorso di psicoterapia o di esplorazione della mente e delle sue capacità. E' per questo che è importante conoscere il fine dell'esperienza ipnotica e la qualifica di chi utilizza l'ipnosi.


Prof. Camillo Loriedo (centro), Prof. Piermario Pedone (destra) e Dott. Fernando Bellizzi (sinistra) al convegno ISH a Roma nel 2009



Link Società Italiana di Ipnosi (SII) e Scuola Italiana di Ipnosi e Psicoterapia Ericksoniana (SIIPE) 
Link International Society of Hypnosis
Link articolo Unione Sarda

martedì 4 ottobre 2011

Telepsichiatria - l'utilizzo della tecnologia moderna nella psicologia

Interessante articolo sulla telepsichiatria, che altro non è che l'utilizzo dei moderni sistemi di comunicazione raggiungere pazienti lontani. E' vero che è un articolo sull'esperienza nel continente americano, dove spesso le distanze e la densità di popolazione rendono difficile la pratica psichiatrica tradizionale. Nell'articolo infatti vengono citati usi della telepsichiatria per raggiungere quelle parti del paese poco popolate o distanti e si citano interventi di privati. Anche in Canada la telepsichiatria permette di raggiungere territori distanti e poco popolati. 

Daltronde è la nuova frontiera dell'on-line: perchè la psicologia e la psicoterapia nostrane sono lontane e distanti da questo mondo?. Certo, questi progressi di oltreoceano sono un pò in contrasto con le indicazioni fornite dall'Ordine del Lazio - Codice di Condotta, Relativo all'utilizzo di tecnologie per la comunicazione a distanza nell’attività Professionale degli Psicologi. Interessante poi il divieto di percepire alcun compenso per l'attività on-line che si legge c) senza corresponsione di compenso, poiché il rapporto mediato dalle tecnologie per la comunicazione a distanza, non può configurarsi come una delle attività indicate nella prima parte di questo comma. Deduco che questo comma si applichi anche alle telefonate: per cui stare un'ora al telefono con un paziente, non può essere fatturata.

Però c'è da dire che il panorama nazionale italiano non è omogeneo, ma anzi si riscontrano delle differenze che in qualche modo sperimentano e verificano e non partono da posizioni di principio. Certo, sarebbe interessante verificare il livello tecnologico di chi ha redatto le linee guida dell'ordine del Lazio, perchè magari si scopre che in fondo c'è poca cultura informatica e poca dimestichezza con le nuove tecnologie.

Speriamo che l'Ordine del Lazio preveda a breve una revisione di quel documento, tenendo conto non solo delle proprie competenze informatiche, ma anche dei dati sul campo, raccolti da chi ha esperienza nel settore e sta sperimentando... e sappiamo quanto gli esperimenti siano importanti per la psicologia e per la comprensione del comportamento.

Ordine Psicologi del Lazio - codice di condotta
Telepsichiatria