martedì 10 aprile 2012

Libero arbitrio e scelte

Quanto siamo responsabili del nostro agire? Questo è l'eterno dilemma del libero arbitrio: quanto siamo veramente liberi di scegliere consapevolmente quello che facciamo e quanto possiamo modificare i comportamenti.

Questa volta lo spunto di riflessione nasce da un articolo di Luca De Biase pubblicato da IlSole24ore  riguardante l'utilizzo delle neuroscienze nelle aule del tribunale per giustificare il comportamento delittuoso, ramo della scienza definito Neuropsicologia Forense (link al libro). 

Nell'articolo vengono citati diversi libri, tra cui il più recente è "Il delitto del cervello. La mente tra scienza e diritto" di Andrea Lavazza, scienziato cognitivo, e di Luca Sammicheli, giurista e psicologo (lo trovi su amazon in versione cartacea o in versione elettronica)

Quanto il nostro comportamento è volontario, quanto è guidato dall'istinto, quanto è influenzato dalla configurazione biologica del nostro cervello? Ovvero quanto le caratteristiche su base genetica del nostro cervello determinano il comportamento?

Questi interrogativi hanno conseguenze non solo giuridiche, ma anche morali ed etiche, e quindi filosofiche e religiose. Nell'ambito della neuropsicologia forense si cerca di trovare metodologie "obiettive" per stabilire quanto sia possibile determinare la piena consapevolezza quando si compie un atto criminale o quanto non si potesse agire diversamente da come si è agito.

Se da una parte abbiamo il cervello come organo geneticamente determinato, oggi sappiamo che non è un organo statico, ma plastico che cresce e si trasforma, non solo in senso degenerativo: allenamento mentale, ambiente, sostanze ed educazione sono i principali fattori di cambiamento della struttura del cervello.  Imparare qualcosa trasforma il cervello cambiando le sinapsi, cioè i collegamenti neuronali.

Però attenzione: se da una parte le neuroscienze riescono a stabilire dove avvengono determinati processi nel cervello (mappatura cerebrale), siamo ancora distanti dal definire strutturalmente la coscienza e cosa sia esattamente il pensiero:  in termini forensi abbiamo il dove ed il quando, ma ci manca il come ed il perchè.

Anche la psicoterapia è influenzata da queste riflessioni.

Diversi autori hanno trattato l'argomento. Ad esempio David Shapiro in "Stili nevrotici (Psiche e coscienza)" nel descrivere la struttutra del pensiero nevrotico pone la riflessione sul fatto che l'individuo nevrotico non può non pensare diversamente da come pensa.

Riflessioni del genere pongono interrogativi sia sul tipo di psicoterapia, ma anche sull'obiettivo della psicoterapia e di quali soluzioni è possibili prospettare alla persona e quali obiettivi è realistico perseguire.

L'ipnosi dove si colloca in tutto questo ragionare?

Se da una parte l'ipnosi non può essere usata in Tribunale principalmente perchè è impossibile distinguere tra immaginazione e ricordi (entrambi producono immagini mentali) basandosi solo sul resoconto verbale, dall'altra l'ipnosi rappresenta uno strumento per stimolare la persona a cercare nuove alternative e nuove soluzioni. L'ipnotista però è consapevole che il fattore biologico è determinante e va tenuto con la dovuta considerazione, sia in termini di limiti, ma anche in termini di potenzialità.

L'ipnosi infatti utilizza la funzione naturale della trance per favorire il cambiamento nella persona.

Con l'autoipnosi la persona impara ad utilizzare autonomamente la propria capacità di indursi volontariamente uno stato di trance e di concentrazione favorevole per realizzare il proprio obiettivo.

 Link del post
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Libri
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lunedì 2 aprile 2012

Convegno regionale della Società Italiana di Cure Palliative

Venerdì 30 marzo 2012 si è tenuto a Roma a Palazzo Valentini il convegno regionale della Società Italiana di Cure Palliative del Lazio dal titolo "Dal curare al prendersi cura... capire il presente per progettare il futuro".

Interessanti interventi sul ruolo delle cure palliative e dell'importanza di una formazione seria del personale di varie discipline che insieme operano per portare sollievo in quelle situazioni di malattia dove la guarigione non è possibile e la sofferenza, senza adeguato intervento, rende difficili gli ultimi giorni della vita.

Sono diverse le professioni che integrano i loro saperi e che operano all'interno di un'unità di cure palliative per poter garantire alla persona malata una qualità della vita accettabile, senza sofferenze inutili: medici, psicologi, infermieri, assistenti sociali.

E sono sempre di più le persone che avranno bisogno di cure palliative. Infatti crescendo l'età media della popolazione aumentano le probabilità di sviluppare una patologia oncologica o  una patologia neurodegenerativa. Se all'inizio le cure palliative erano destinate solo ai malati oncologici, oggi l'accesso ai servizi palliativi si sta ampliando anche ad altre tipologie di malati che hanno una grande sofferenza che nasce dal dolore.

La qualità della vita della persona sofferente è l'obiettivo principale delle cure palliative, che sono qualcosa di più che la "sola" terapia del dolore. Prendersi cura della persona in tutte le sue necessità, secondo le sue richieste, per poterla aiutare a "non morire, prima di morire" e di poterle offrire una qualità della vita soddisfacente.

L'obiettivo della Società Italiana di Cure Palliative è anche quello di creare equità nel territorio poter permettere a tutti di accedere ai servizi, e non solo nelle grandi città.

Ed è importante anche la formazione del personale di cure palliative, il cui obiettivo principale deve essere quello di ascoltare il malato e di esaudire, nel limite del possibile, le sue richieste, con il principale obiettivo di non farlo sentire solo. E nella formazione acquista un significato importante anche il fattore Hidden Curriculum, inteso come quella parte della formazione di ciascun operatore che deriva dall'esperienza e non solo dagli studi.

Però il lavoro da fare è ancora tanto per far entrare nella mentalità dei medici il concetto di medicina palliativa, e, di conseguenza, anche nella popolazione: informare che la sofferenza ed il dolore possono essere alleviati e che è possibile accedere a servizi di cura nella fase terminale della vita.


Link brochure convegno (pdf)
Link sito Società Italiana di Cure Palliative (SICP)

martedì 6 marzo 2012

Ipnosi - Dal film Donnie Darko.wmv - YouTube

Sono alcuni giorni che mi scrivo con un'amica sull'ipnosi. Vorrebbe provare, ma si sente poco a suo agio e poco sicura. Una grande curiosità la porta a farmi molte domande: alcune di queste mi forniscono spunti per scrivere i post.

Nell'ultimo scambio in chat mi ha allegato un video. È una scena dal film Donnie Darko. In questa scena, il protagonista si trova dalla propria terapeuta e stanno facendo una seduta di ipnosi. La scena crea turbamento nella mia amica perché teme di sottoporsi ad una seduta di ipnosi per il fatto "di non avere il controllo della situazione e fare o dire robe sconsiderate..."

Ecco una breve sintesi del filmato, ben fatto, che dura poco meno di un minuto e mezzo, qualora il filmato venisse rimosso da youtube. Se non vuoi leggere la sintesi, puoi vedere direttamente il filmato e continuare a leggere il paragrafo dopo il video.
Durante la seduta Donnie parla di cosa gli è successo durante la settimana e dei suoi pensieri legati al sesso. L'ipnotista prova a cambiare discorso, ma Donnie continua a parlare di sesso, ed il suo coinvolgimento è tale che ha un eccitazione fisica ed inizia a sbottonarsi i pantaloni. Visto il risvolto fisico che la seduta sta assumendo, l'ipnotista interrompe la seduta, con un leggero imbarazzo da parte di entrambi.



La scena è ben girata ed ha diversi elementi che si possono riscontrare nella reale esperienza dell'ipnosi. La frase iniziale della scena "e quando batterò le mani due volte, ti sveglierai! È tutto chiaro?" rappresenta l'essenza del fatto che una seduta di ipnosi, quando viene fatta con un'ipnotista esperto, avviene in totale sicurezza ed in una situazione controllata. Prendersi cura della persona ipnotizzata, fornire una "uscita di emergenza", e creare un'ambiente protetto è il primo passo da compiere. Si guida la persona attraverso un percorso che le sia utile.

Un altro aspetto che viene evidenziato, è come il soggetto sia libero di esprimere ciò che sente, malgrado l'ipnotista cerchi di cambiare argomento: le suggestioni e le frasi dell'ipnotista vengono interpretate personalmente e liberamente. Il controllo dell'ipnotista non è totale: ha il controllo della durata della seduta, ma non dei contenuti della mente del soggetto ipnotizzato. In sintesi si controlla il contenitore (la seduta), ma non il contenuto (i pensieri dell'ipnotizzato). È vero che Donnie entra in contatto con materiale particolare che gli crea un coinvolgimento corporeo totale tanto da dimenticarsi dove si trova, ma viene fermato e la seduta non va oltre il necessario. 

Durante una seduta di ipnosi può succedere di voler far sapere qualcosa di imbarazzante e molto personale all'ipnotista, ma questo è possibile solo se c'è alleanza terapeutica ed un clima di profonda fiducia. Capita anche che una seduta di ipnosi rappresenti un momento per comunicare quei pensieri e quelle sensazioni che altrimenti sono difficili da esprimere.

Se da una parte, comunque l'inconscio della persona protegge la persona stessa, dall'altra il valore aggiunto di una seduta di ipnosi fatta da un ipnotista è proprio nel fatto che la seduta di ipnosi si adatta alle esigenze ed alle necessità che la persona manifesta in quel preciso momento.

Ipnosi - Dal film Donnie Darko.wmv - YouTube

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venerdì 2 marzo 2012

Sardegna: Ipnosi nel controllo del dolore


L'ipnosi è un fenomeno psicosomatico ed il dolore è un fenomeno somatopsichico. Il dolore ha una componente sensoriale - legata al segnale trasmesso dal sistema neurologico - ed una componente psichica - legata alla sofferenza ed al significato che viene attribuito all'esperienza del dolore fisico. In alcuni soggetti con un alto grado d'ipnotizzabilità è stato osservato una grande capacità di gestire la componente psicologica, per cui alla sensazione dolorosa non veniva associata sofferenza; in altri soggetti è stata osservata la capacità di non percepire il segnale come doloroso, per cui la componente psichica predominerebbe su quella sensoriale. Questo fenomeno prende il nome di analgesia ipnotica.


L'incontro "L'ipnosi nel controllo del dolore" è il sesto incontro del "corso introduttivo sull’ipnosi" curato dalla S.I.I. Sardegna viene tenuto dal Prof. Giuseppe de Benedittis, che è un neurochirurgo, psichiatra, psicoterapeuta, anestesista ad orientamento antalgico, molto qualificato nonchè pioniere in Italia nella terapia del dolore: è il fondatore e direttore del primo centro italiano dedicato, che vanta un'attività ormai ultratrentennale nella cura non solo di pazienti oncologici, ma anche di sofferenti per le sintomatologie algiche più disparate. 

Il Prof. Giuseppe de Benedittis è anche socio fondatore e Vice-Presidente della Società Italiana di Ipnosi (SII), Member of the Board of Directors of The International Society of Hypnosis (ISH). Nel 2009 gli è stato conferito il premio Ernest R. Hilgard Award for Scientific Excellence by the International Society of Hypnosis (2009) per l'alto livello scientifico dei suoi studi sull'ipnosi nel controllo del dolore. 

È possibile iscriversi anche solo al seminario conclusivo ed è rivolto a medici, odontoiatri, psicologi, psicoterapeuti, ostetriche, infermieri, terapisti della riabilitazione, pedagogisti, educatori, assistenti sociali, sia specializzandi e laureandi nelle precedenti discipline

Il programma del seminario:

-Dolore acuto e cronico.
-Meccanismi neuropsicobiologici dell’ipnosi e dell’analgesia ipnotica.
-Induzione e fenomenologia ipnotica.
-Strategie e tecniche dirette e indirette per il sollievo del dolore.
-Ipnoanalisi

Il corso ha ottenuto il patrocinio dell'Ordine dei Medici Chirurghi di Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano e dell'AUPI e si terrà nella Sala dell'Ordine dei Medici di Cagliari, via dei Carroz 4.

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Per maggiori informazioni sull'argomento suggerisco un'attenta lettura del sito ipnosi e dolore, curato dal Dr. Carlo Antonelli.

Per maggiori informazioni sul corso potete visitare il sito www.ipnosisardegna.it

mercoledì 29 febbraio 2012

Ipnotica botta - bastardidentro

Vedi tu cosa succede a farsi ipnotizzare da inesperti...

Questi video è chiarissimo ed evidenzia i pericoli dell'ipnosi fatta da persone poco esperte!


I pericoli dell'ipnosi - da bastardidentro

sabato 25 febbraio 2012

Giornata sugli OPG il 16.03.2012

Associazione onlus Prevenzione e Salute  Mentale


CHIUDERE GLI OSPEDALI PSICHIATRICI GIUDIZIARIProblemi. Alternative. Modelli di interventoSanta Maria della Pietà.
Sala Basaglia
Venerdì 16 Marzo 2012
9.00 Introduzione Gianfranco Palma (DSM RM E) e Giuseppe Ducci (PreSaM e DSM RM E)

9.15-11.45 Chairman Alessandro Grispini (PreSaM e DSM RM E)

Dipartimento di Salute Mentale e superamento della psichiatria penitenziaria: problematiche cliniche e psichiatrico-forensi derivanti dal DPCM 1.4.2008 e dal Decreto Legge 22 Dicembre 2011, n. 211, recante interventi urgenti per il contrasto della tensione detentiva determinata dal sovraffollamento delle carceri, convertito in legge il 14.2.2012.
Stefano Ferracuti (Università di Roma)

Le iniziative della Commissione del Senato in tema di OPG e i cambiamenti determinati dal DL 211. 
Ignazio Marino (Senato della Repubblica)
Verrà proiettato anche un breve video girato in occasione dei sopralluoghi della Commissione presso gli OPG italiani.

La valutazione della psicopatia con la Hare Psychopathy Check List-Revised (PCL-R).
Vincenzo Caretti (Università di Palermo)




12.00-13.30 Presentazione del libro “Matti in libertà” (Editori Riuniti, 2011) di Maria Antonietta Farina Coscioni (Commissione Affari Sociali della Camera dei Deputati).
Intervengono: Pompeo Martelli (Centro Studi e Ricerche ASL RM E) e Gianluigi Di Cesare (PreSaM e DSM RM E)row 1, cell 2

13.30 Pausa

14.30-16.30  Chairman Giuseppe Ducci (PreSaM e DSM RM E)

Pericolosità sociale: tra paradigma sanitario e paradigma giuridico. Implicazioni organizzative.
Gianfranco Rivellini (OPG Castiglione delle Stiviere)

La situazione del Lazio: quali sono gli interventi irrinunciabili?
Gianfranco Palma (DSM RM E)


Discussione e conclusioni
Segreteria organizzativa: Giuseppe Ducci e Alessandro Grispini
Tel. 06.68354009 – Fax 06.68354015


PreSam
La PreSaM Prevenzione e Salute Mentale associazione onlus (www.presam.it) è un’associazione nazionale articolata in realtà regionali (Lazio, Campania, Puglia, Toscana, Abruzzo) che opera da molti anni nel campo della salute mentale.

venerdì 24 febbraio 2012

Ipnosi regressiva e ricordi

Molte persone si chiedono cosa significhino i ricordi che  riaffiorano durante l'ipnosi regressiva e quale senso dare all'esperienza vissuta.

Spesso, durante una seduta di ipnosi regressiva, affiorano ricordi dimenticati o vengono alla mente persone alle quali non pensavamo più da tempo, anche se sono state molto importanti. Regredire all'età di 10 anni, 8 anni o anche meno permette ad alcuni di avere esperienze ricche di emozioni e di dettagli. La reazione di fronte a queste esperienze è molto varia: ad alcuni rimane un senso di timore e non ripetono più l'esperienza, altri si impressionato ed hanno bisogno di tempo per metabolizzare il vissuto per cui ritornano dopo mesi, altri ancora rimangono affascinati e non vedono l'ora di provare nuovamente.

Ad essere onesti c'è anche chi, malgrado l'impegno profuso sia in maniera personale che dall'ipnotista, proprio non riesce a provare qualcosa che lo soddisfi, ma purtroppo così è la vita e qualche insuccesso biosgna pur metterlo in conto.

Quello che accomuna tutti quanti, però, è scoprire che il proprio inconscio è un serbatoio incredibile di ricordi, che sorgono spontaneamente, ricchi di particolari e densi di emozioni, come nella vita reale.

Spesso il fatto che si tratti di ricordi affiorati in ipnosi li rende affascinanti, ma al tempo stesso inquietanti, e la ricerca di un significato da attribuirgli diventa predominante.

L'esperienza della trance durante una seduta di ipnosi è un'esperienza normale, per quanto emotivamente "impressionante".
Di solito si sottovaluta il fatto che un'ipnosi regressiva sia qualcosa di eccezionale (specialmente se ha successo) ed è quindi normale che venga evocato un ricordo eccezionale! È come ricevere un invito ad un pranzo speciale per cui ci si aspetta una portata particolare con del cibo diverso da quello di tutti i giorni.

Poi dobbiamo tenere a mente che il cervello lavora per immagini. Ad un certo livello i ricordi e le fantasie sono uguali per cui è difficile distinguere tra immaginazione e memoria. La mente non solo è fantasia ed immaginazione, ma è condizionata dal precedente per cui un nuovo evento si  spiega sulla base di ciò che si sa e delle informazioni precedenti. È l'esperienza. 

La mente è un pò come un armadio dove si custodiscono le cose: alcune sono molto importanti, altre meno. Di conseguenza alcune finiscono in fondo e non sono visibili sempre. Quando facciamo il cambio stagione o le pulizie importanti, allora viene fuori ciò che giace in fondo all'armadio.

Le persone vivono delle esperienze emotivamente importanti e danno un significato ed una spiegazione a ciò che hanno vissuto. È il ricordo, ma è anche l'esperienza, che una volta generata viene messa da parte nella memoria. Un ricordo non necessariamente riaffiora tutti i giorni, e vengono semplicemente recuperati quando servono. Ad esempio il proprio numero di telefono: quando serve lo recuperiamo.

Il fatto che durante un'esperienza di ipnosi il ricordo sia emerso ricco di particolari e di emozioni è perché la persona ha creato le condizioni giuste affinché avvenisse e l'ipnosi da questo punto di vista favorisce il fatto che la mente viva un esperienza intensa e carica emotivamente durante lo stato di trance.

Il significato del ricordo o dell'esperienza (dato che la mente non distingue tra una fantasia ed un ricordo anche se le persone credono diversamente) deve essere attribuito dalla persona stessa: può essere un significato passato su un esperienza passata o può avere un significato presente sull'esperienza della trance e dell'ipnosi che ha vissuto.

L'esperienza dell'ipnosi è reale ed anche i contenuti della mente sono reali per la mente, o meglio per una parte della mente. Comunque l'ipnosi e la trance amplificano i ricordi ed una seduta è un momento particolare in cui si facilita e si creano le condizioni adatte per far lavorare la mente in modo diverso dal solito.
Certo, non sempre si ha la certezza se sia affiorato un ricordo o se di tratti di una fantasia molto ricca, ma il significato e l'esperienza vissuta hanno comunque un valore simbolico presente, un significato "qui e ora"

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lunedì 20 febbraio 2012

Ipnosi: quale esperienza per iniziare?

Ipnosi: come iniziare?
Una delle domande più frequenti riguardante l'ipnosi è "come provare?" o "come iniziare?". C'è curiosità anche perché abbondano i siti che trattano di ipnosi ed è frequente imbattersi nella parola "ipnosi" anche nei film e nei telefilm.

Superata la paura dell'ipnosi - qui trovi le paure più frequentemente associate - ecco che si aprono diverse possibilità.

Puoi acquistare un libro - qui trovi bibliografia e consigli di lettura - o cercare in internet uno script (copione) di una seduta di ipnosi e quindi provare da solo.

Alcuni libri hanno anche un cd allegato oppure offrono la possibilità di scaricare un file audio. In questo caso non devi fare altro che metterti comodo e, mentre ti rilassi, lasciarti guidare e abbandonarti a questa esperienza.

C'è poi una terza possibilità che è rappresentata dal recarsi da un ipnotista. Ovviamente propendo per questa opzione.
"È solo interesse personale" dirà qualcuno!

In parte è vero, ma è anche la soluzione che offre qualche garanzia in più a chi vuole avere maggiori probabilità di sperimentare una trance.

Dove sta il vantaggio nell'andare da un ipnotista e pagare tanto di più del costo di un libro o rispetto a quello che trovo gratis su internet?

Un libro è un copione preconfezionato che segue il percorso mentale di chi l'ha creato; il file audio anche è preconfezionato, ma rispetto alla soluzione precedente genera una sensazione arricchita dalle emozioni trasmesse dal timbro della voce e dal ritmo, e magari è accompagnato da qualche suggestivo effetto sonoro.

Il vantaggio nell'andare da un professionista è dato dal fatto che l'ipnotista crea una traccia ipnotica che si adatta alla storia della persona, sulla base della richiesta, e che viene modulata tenendo conto delle esigenze della persona momento per momento; l'ipnosi è  un'esperienza psicosomatica e l'induzione (il copione) viene personalizzata tenendo conto delle reazioni della persona, rispettando i suoi tempi ed i suoi ritmi. Se hai bisogno che un passaggio ti venga ripetuto più volte o che un concetto venga ampliato o presentato in modo più esaustivo, questo, comprenderai, non è possibile con l'audio standardizzato.    

Non mi credi e sei ancora convinto che guardo solo al mio interesse? Vuoi la prova definitiva di ciò che ho scritto? 

Bene, ti senti pronto? Che senso avrebbe fare una seduta di persona con l'autore, ad esempio Brian Weiss, se bastasse solo ascoltare il suo file mp3? ;)

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martedì 14 febbraio 2012

Differenze tra uomini e donne


Simpatica immagine che ricalca l'eterno tema delle differenze tra uomo e donna: questa volta le analogie sono con i sistemi tecnologici di comunicazione senza fili.
L'uomo è come il Bluetooth: è connesso a te quando sei nelle vicinanze, ma cerca altri apparecchi\dispositivi quando sei lontano. La donna è come il Wi-Fi: cerca tutti i dispositivi disponibili, ma si connette al più potente. 
 Questa immagine, una volta tradotta e pubblicata su Facebook, in 96 ore circa è stata condivisa da 3.979 persone e ben 3.470 hanno cliccato mi piace!


Gli stereotipi sull'uomo e la donna sono quelli classici, ma hanno una base biologica legata alla sopravvivenza della specie: 
1. l'uomo può fecondare più donne
2. la gravidanza è comunque una condizione a rischio (sia per completare la gravidanza che per il parto) e, anche se oggi la medicina garantisce una elevata probabilità di successo, la memoria biologica del DNA ancora non lo sa
3. la donna deve garantire la sopravvivenza e la protezione della prole proteggendo se stessa ed i suoi cuccioli, e questo avviene attraverso lo stabilire legami con figure potenti

Le differenze genetiche portano differenze comportamentali, se non altro perchè organi diversi implicano un uso diverso. Ma le differenze non sono solo negli organi diversi, ma anche in organi simili, come il cervello. Il cervello maschile è più grande ed ha l'emisfero sinistro più complesso di quello destro, un ipotalamo (e quindi l'istinto sessuale) più sviluppato; la donna ha invece una maggiore simmetria emisferica ed una struttura di connessione emisferuica (corpo calloso, ma non solo) più sviluppata. Inoltre il cervello femminile invecchia più tardi ed ha una diversa densità in aree corticali e sottocorticali. Le donne, inoltre, hanno una maggiore capacità mnemonica grazie ad una dimensione maggiore dell'ippocampo.
Inoltre studi di psicologia viaria hanno dimostrato che la donna ha una minore abilità nel gestire il cambio della macchina: infatti ci sono pochi piloti donna. Invece la donna sembra essere più efficace nel ruolo di navigatore nei rally, in quanto ha una maggiore capacità di comunicazione e di ragionamento intuitivo.

Insomma, siamo diversi anche nella forma di ragionamento!

Posted by Picasa

venerdì 10 febbraio 2012

Le dimensioni dell'universo

Hai idea di quanto sia grosso l'universo?
Hai un'idea di quanti elementi esistono?

le dimensioni dell'universo
Cosa c'entra con la psicologia o meglio con l'ipnosi?
Che il mondo è fatto anche di cose che non vediamo che influenzano la nostra vita. Il fatto che non le vediamo non vuol dire che non ci siano. E la mente contiene tante cose che non vediamo ma che in qualche modo hanno un effetto sul nostro sè, su come ci definiamo e su come ci descriviamo.
Forse è un pò azzardato fare questo paragone, ma l'ipnosi è come la barra sotto la "presentazione" che t'invito a visitare ed esplorare: serve per focalizzare o per allargare il campo di visione.

Buona esplorazione dell'universo...

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